Anche il settore della produzione di biancheria da letto e da bagno non è esente dai rincari causati dall’aumento del costo delle materie prime e dal caro carburante, che fanno sentire i loro effetti negativi non solo sulla filiera agroalimentare.
L’aumento dei prezzi continua a essere una costante che dopo l’emergenza COVID preoccupa consumatori e aziende in questo 2022 e se il timore dell’agroalimentare che salti la catena dell’approvvigionamento, per il cotone l’aumento si traduce in costi più alti del prodotto finito per hotel, strutture turistiche e strutture ricettive.
Caro benzina e corsa dei prezzi
A contribuire al caro prezzi, compreso quello dei prodotti in spugna di cotone proposti da ErreBiancheria, c’è il caro benzina che oggi supera i 2 euro al litro con un +39,3% rispetto al 2021, mentre il gasolio supera il 51,3%. Nelle zone più complesse da raggiungere come le isole gli aumenti sono ancora più significativi e per questo le aziende chiedono con insistenza di abbassare l’IVA dal 22% al 5% sui beni di prima necessità e abbassare le accise.
Il rincaro della materia prima: la situazione del cotone
La guerra tra Russia e Ucraina e il post COVID, ma anche la siccità hanno scatenato una vera e propria corsa alla materia prima tra cui il cotone. Il rapporto della Banca Mondiale Commodity Markets Outlook prevede che nel corso dell’anno il prezzo del cotone aumenterà del 40% nel 2022, con una contrazione del 6% nel 2023.
Tuttavia, la guerra in Ucraina ha causato un vero e proprio shock ai mercati delle materie prime e ha portato all’alterazione dei modelli globali di commercio, produzione e consumo in modi che manterranno i prezzi a livelli storicamente elevati fino alla fine del 2024. Nel dettaglio l’offerta globale di cotone aumenterà dell’8,4% per i maggiori esportatori mondiali come Brasile e USA a cui fanno capo il 20% delle esportazioni di cotone e calerà in Cina ed India a causa del cambiamento climatico.
Il rapporto spiega anche che i prezzi del cotone hanno continuato una tendenza al rialzo iniziata all’inizio di maggio 2020 e che ha raggiunto il picco a marzo. Secondo la Banca Mondiale, la domanda mondiale di cotone sarà di 26,2 milioni di tonnellate nella campagna in corso, il 2% in più rispetto alla precedente. Si tratta di un “netto miglioramento rispetto alla contrazione legata alla pandemia della stagione precedente di oltre il 13%”, spiega l’istituto.
Costi energetici e impatto sull’industria tessile
I costi energetici sono un altro fattore chiave che sta incidendo sull’industria della moda e si prevede che aumenteranno del 50% nel 2022 prima di diminuire nel 2023 e 2024. I prezzi non energetici – come quelli delle materie prime – aumenteranno nel 2022 per poi ridursi ma non si tornerà più alla situazione pre conflitto.
Non solo: la Banca Mondiale aggiunge che in caso di una guerra prolungata o di ulteriori sanzioni alla Russia, i prezzi potrebbero essere ancora più alti e più volatili di quanto attualmente previsto. Ecco perché anche un’azienda da sempre al servizio del cliente come ErreBiancheria ha dovuto di necessità rivedere al rialzo il costo di biancheria da letto e da bagno e degli altri prodotti in modo da restare competitiva e sopravvivere allo scenario dato dal cambiamento economico.
Una situazione che i clienti comprendono, anche perché resta invariata la qualità del prodotto, che si mantiene sui livelli di eccellenza che difficilmente si trovano in altre aziende del settore. L’invito è quello di considerare la qualità dietro al prezzo e tenere presente che ogni rincaro è dato dalla situazione macroeconomica, continuando a scegliere ErreBiancheria per la fornitura di spugna di cotone per il proprio hotel, agriturismo e B&B.